Regia, Regia. Fai di un buon film un film migliore
Fernanda Moneta, Universitalia, 2017.
Il metodo su cui si basa questo libro è stato messo a punto in anni e anni dedicati alla didattica ed è in continua evoluzione anche grazie al feedback delle migliaia di miei allievi, tra cui alcuni Premi Oscar.
Oggi, posso permettermi di dire che sono in grado di trasmettere velocemente ed efficacemente tecniche professionali e trucchi del mestiere originali e/o potenziati rispetto a quelli usuali, utili per realizzare un audiovisivo dalla A alla Z. La mia filosofia è: minimo rischio, massimo risultato. Le tecniche di cui parlo in questo libro, in particolare, non sono a disposizione di tutti, così semplicemente, tutte assieme.
Questo manuale è un investimento sulla creatività, un libro che dovrebbero leggere soprattutto quelli che credono di sapere già tutto.
La chiave del cinema DUE. Tecniche segrete per realizzare un film di valore
Fernanda Moneta, Universitalia, 2011.
Al giorno d’oggi, anche un bambino può fare un film. La generazione digitale sa pensarli, realizzarli, distribuirli e magari farci qualche soldino. Non ha bisogno di qualcuno che spieghi come si usa un cellulare, un computer o una videocamera. Oggi, la tecnologia è una parte della nostra vita, così come l’aria, l’acqua e il cibo. Nessuno ci ha insegnato a respirare. Lo facciamo e basta. Ma una cosa è riprendere un amico e caricare la sequenza su YouTube, una cosa è realizzare e distribuire La ciociarao Notte al Museo. Per limitare al massimo le possibilità che esistono di fallire in quanto autori, servono conoscenze che si imparano solo potendo fare tesoro dell’esperienza altrui. Esistono diverse tecniche segrete. Di tutte quelle esistenti, questo libro raccoglie quelle di base. Per fare un film di valore, partendo da zero, dovrebbero essere più che sufficienti. Il segreto numero uno è che innanzitutto dovete essere disposi a credere in voi stessi, nelle vostre potenzialità. Se non lo siete, state tranquilli: La chiave del cinema vi aiuterà anche in questo. “Dal 2009 la mia ricerca è andata avanti. Alla fine erano così tanti gli argomenti nuovi che ho capito di dover affrontare la scrittura di un nuovo libro, il gemello diverso della Chiave del Cinema: La chiave del cinema DUE (con nuovi contenuti).” Fernanda Moneta Il libro-guru della regia. Seconda edizione aggiornata.
Tecnocin@. Transmedia, videoarte, videogiochi tra Cina, Corea del Nord, Hong Kong
Fernanda Moneta, Costa & Nolan, 2006.
Il mercato cinese delle telecomunicazioni, è una torta così ricca che Yahoo!, Google e Microsoft si piegano a compromessi pur di non esserne tagliati fuori. L’IBM è cinese da tempo e persino Bill Gates è stato convinto a consegnare i codici segreti di Windows. Pechino ha in internet un esercito regolare di più di trentamila uomini; programmatori di Stato hanno adattato alle esigenze della burocrazia il software libero Linux. Eppure, la maggioranza del popolo fatica a trovare i mezzi per produrre un audiovisivo. Oggi che il ritratto del leader politico è un’icona usata come santino, le migliaia di internet cafè e le gallerie d’arte private sono sotto controllo e nascono centri di rieducazione dove la voglia di comunicare in rete è trattata come una tossicodipendenza. Strumentalizzata, ritroviamo persino una cultura religiosa ibrida: nel tempo, si è sostituito il confucianesimo con il maoismo e quest’ultimo con il “socialismo di mercato con caratteri cinesi” ma la sostanza non muta: l’individuo deve aderire in modo acritico, senza poter scegliere. (testo più unico che raro sull’argomento, è stato acquisito perfino dalla National Library of Australia.
Tutta un’altra storia (la scrittura creativa in pugno)
Fernanda Moneta, Universitalia, 2011.
Un metodo semplice ma efficace per sviluppare la creatività, scendere dal pero e scrivere una storia in italiano. Premesso che nessuno, neppure questo libro, può dirvi cosa fare della vostra vita, partendo dal presupposto che il sole sorgerà anche se voi non pubblicherete un libro, se vi va di farlo davvero, le uniche persone al mondo che possono impedirvelo siete voi stessi. Prima di tutto dovreste valutare se davvero scrivere a livello professionale è quello che vi va di fare. In un certo senso, tutti scrivono, ma solo alcuni vivono del guadagno di ciò che pubblicano. In generale, l’obiettivo di ognuno di noi dovrebbe essere di fare il lavoro o la professione che ci rende felici mentre la facciamo. Non prima, non dopo: durante. Mi spiego meglio: non è importante se vi rende felici l’idea (il sogno) di pubblicare, ne’ il fatto di avere notorietà perché vedete un vostro libro in una vetrina. La felicità deve pervadervi mentre scrivete, per il solo fatto di scrivere. Per felicità intendo quello stato di coscienza per cui il tempo vola mentre state facendo qualcosa, vi alzate la mattina con il chiodo fisso di voler fare quella cosa, vi addormentate la sera pensando a come continuerete a fare quella cosa, il giorno dopo. Vi è mai capitato? Quello potrebbe diventare il vostro lavoro. Nel caso del mestiere di scrittore, chiedetevi: sono felice mentre scrivo? Sono felice mentre correggo le mie bozze? Sono felice mentre passo ore ed ore al terminale, nonostante l’inevitabile mal di schiena, il calo della vista e la cervicale?
10 mondi – Storie
Fernanda Moneta, Universitalia, 2011.
10 storie: 10 mondi. Dall’inferno all’Illuminazione. Latte Dolce e Anche il grano cambia colore sono stati pubblicati nella prima edizione rispettivamente sui numeri 1 (2003) e 3 (2004) della rivista Plot di Affabula Readings diretta da Alberto Barbera. Latte Dolce è stato presentato in Affabula Readingsal Festival di Cannes (2003). Anche il grano cambia colore è stato selezionato alle Giornate Professionali del Cinema di Torino(2004) e presentato da Affabula Readings alla Mostra del Cinema di Venezia (2004). Latte Dolce è stato Finalista al Premio Solinas (2000). Ad esso si è ispirata la performance in produzione condivisa Assassinio alla Lift Gallery, messa in scena presso l’omonima galleria di Roma (2002). Agata e il violinista è stato pubblicato nella prima edizione, in inglese con traduzione a fronte, sulla rivista Sonora, Materiali Sonori (1992). Omaggio a Gianfranco Funari in tempi non sospetti (estratto dal romanzo interattivo Il Mondo di fuori, in corso di pubblicazione) è edito nella prima edizione sulla web magazine Art a part of cult(ure) (2010) in occasione della morte prematura del noto conduttore televisivo. In questa versione, il racconto è stato letto da 12.153 visitatori e oltre.
Spike Lee
Fernanda Moneta, Il Castoro, 2007.
Spike Lee nasce ad Atlanta nel 1957. Protagonista del cinema nero americano, ha affrontato, con stile tagliente, questioni scottanti come il razzismo e la violenza metropolitana. Negli ultimi anni il suo sguardo ha abbracciato i malesseri dell’intera società americana. Tra i suoi film: Lola Darling (1986), Fa’ la cosa giusta (1989), Jungle Fever (1991), Malcom X (1992), He Got Game (1998), S.O.S. Summer of Sam (1999), La 25° ora (2002), Inside Man (2006) fino al suo più recente film di denuncia, un lungo documentario in quattro parti sul disastro di New Orleans, colpita dall’uragano Katrina: When The Levees Broke: A Requiem in Four Acts (2006).
Seconda edizione aggiornata con 89 fotogrammi.
Cinema neorealista e infanzia violata
Fernanda Moneta, Universitalia, 2012.
Il cinema di De Sica e Rossellini apre la strada ad un nuovo punto di vista, una sorta di presa di coscienza, sull’infanzia, i suoi diritti, la sua importanza per il futuro della società. Dobbiamo anche a questi film il fatto che oggi si riconosca la dignità dei bambini, che si parli di essi come esseri umani autonomi, non succubi del volere degli adulti.
Tecnoindi@. Transmedia, videoarte, net art in India
Fernanda Moneta, Universitalia, 2012.
Nel 2003 Shilpa Gupta realizza il sito-opera http://www.blessed-bandwidth.net per la Tate Online. Una volta connessi, si è accolti con la scritta “You have been located from IP address: (INDIRIZZO IP) so You have been located from (PAESE) DO NOT PANIC YOU. ARE BEING WATCHED” (maiuscole e minuscole sono quelle scritte dall’artista), in cui cioè viene reso noto che il nostro IP, il numero che identifica la connessione che stiamo utilizzando, è stato identificato e con esso il fatto che ci stiamo connettendo da un determinato paese. Siamo invitati a non farci prendere dal panico. Un’altra scritta, ci promette una benedizione e ci invita a sentirci sicuri. Più sotto, un bottone ci chiede di scegliere una religione. Dopo aver scelto e cliccato, un banner ci avvisa che siamo controllati e ci chiede di accettare consapevolmente questo fatto. A questo punto, si accede a un noto luogo di culto (differente a secondo della religione scelta) e si ha la possibilità di farsi benedire, con una promessa di pace e felicità istantanea. Ad esempio, se abbiamo scelto la religione hindu, accediamo al tempio Siddhivinayak, e cliccando per essere benedetti…
Il mondo di fuori (il romanzo)
Fernanda Moneta, Universitalia, 2012.
L’uomo sullo sfondo è Manni Noretti, il noto Manni Noretti. Ambrosia ficca la mano in tasca e tira fuori una pistola. Avvicina la canna alla fronte di Geidì e preme il grilletto. Plink. La pallottola entra liscia nel grigio delle idee. “Signora, si parte!” Sibila una voce liquida che solo Geidì, nel pieno del viaggio da eroina, può sentire. È la mente che la chiama dalla vena mentre esplode. Il cervello penetrato. Il sangue che schizza e macchia il muro e il pavimento e un tutto-tutt’intorno di pioggia porporella. Geidì sente il rivolo caldo che scende lungo il naso, lento. Vorrebbe fermarlo con la lingua, sentirne il sapore, e così la protende. Non ci riesce. “Vaffareinculo!” Dice tra i denti. E muore. Se Aliprandi non fosse distratto dal suo stesso stupore, noterebbe che, nel bianco e nero dello schermo, il sangue che inonda il muro è come inchiostro. E vedendo che Ambrosia sta tenendo una pistola puntata contro Manni Noretti, darebbe subito l’allarme. Ma le cose non vanno in questo modo.
Spike Lee
Fernanda Moneta, Il Castoro, 1998.

Spike Lee legge la prima edizione del 1998 della monografia a lui dedicata scritta da Fernanda Moneta edita da Il Castoro
Fernanda Moneta
Prefazione in: Creare scenografie digitali
Lorenzo Moneta, Dino Audino Editore, 2020.
Com’è stata realizzata la vista di Londra dall’alto mentre Mary Poppins plana sulla città con il suo ombrello? E l’immagine della Statua della Libertà nella scena finale del “Pianeta delle scimmie”? Non sono in tanti a saperlo, ma molti degli sfondi e delle scenografie di maggior impatto visivo nel cinema recente e del passato sono in realtà illustrazioni di piccole dimensioni che creano un’illusione di grandezza grazie alla tecnica del matte painting. Dal taglio fortemente pratico, “Creare scenografie digitali” spiega il funzionamento di questa particolare tecnica e le problematiche a essa connesse e si propone come una sorta di laboratorio, con esercitazioni che permettono al lettore di realizzare, passo dopo passo, il suo matte painting, grazie ai materiali messi a disposizione sul sito dell’editore. Scritto in uno stile semplice e diretto, questo libro e? una lettura adatta sia agli esperti del settore che ai giovani che vogliono avvicinarsi a una professione che, già consolidata nel cinema straniero, sta emergendo negli ultimi anni anche in Italia nelle industrie di entertainment che si occupano di film, serie televisive e videogame.
Multitasking e pragmatica del pensiero medioevale
Fernanda Moneta
in: Cronache dal Tecno-Medioevo. Ipertesti, labirinti, tecno-mondi, realtà virtuali, architetture digitali nel sapere pre-scientifico del mondo antico
Marcello Pecchioli (a cura di), Mimesis Edizioni, 2015.
Una serie di saggi che raccontano un’altra storia del Medio-Evo. Abbiamo squarciato un velo che nascondeva scrigni preziosi di conoscenza e saperi antichi, che oggi stentiamo a riconoscere ma che, con ogni probabilità, sono responsabili, anche, del nostro glorioso Rinascimento e dell’avvento del Pensiero scientifico, di cui siamo gli eredi. Questo disvelamento del sapere pre-scientifico del Medio-Evo, dall’ars Combinatoria di Lullo alla Mnemotecnica, utilizzata dai Padri della Chiesa, dai codici procedurali della letteratura cortese, al copyleft degli artisti medio-evali, dall’architettura digitale delle città utopistiche di Campanella, etc. ci porta a considerare i famosi secoli bui, come nuovi orizzonti, ancora tutti da esplorare. “Cronache dal Tecno-Medio Evo” vuole essere un primo, significativo, tassello per la ricostruzione, anche digitale, di fatti ed eventi della nostra storiografia del Mondo Antico, Medio-Evale e Rinascimentale, in un’altra chiave e in una visione olistica, informatica, elettronica e multi-disciplinare.
Il metodo
Fernanda Moneta
in: Nero su bianco. Il cinema di Spike Lee
Gabriele Rizza e Giovanni Maria Rossi (a cura di), SNCCI, Aida Edizioni, 2007.
Donne, cinema e boxe
Fernanda Moneta
Postfazione in: Boxare con l’ombra
Alessandro Cappabianca, Le Mani, 2004.
Nel cinema l’attore che interpreta un ruolo di pugile si trova a contatto con una realtà che pone, nonostante tutti i possibili trucchi di montaggio, una verità fisica del corpo, del suo trovarsi implicato nella violenza del set e del suo trasmettersi al personaggio che invece risalta nel film. Per questo, in una certa misura, ogni film di pugilato somiglia alla pratica della boxe con l’ombra, quando ci si batte contro se stessi. E in questo senso sono emblematici i casi di ex-pugili diventati attori, come Primo Carnera o Tiberio Mitri. Nel volto tumefatto d’ogni boxeur cinematografico non possiamo fare a meno di leggere, ogni volta, la disperazione e la bellezza di questa lotta. Ben presto nel cinema, con i film sul pugilato, si costituisce un vero e proprio genere, dalle comiche di Chaplin alle grandi pellicole hollywoodiane degli anni ’30 e ’40, da Stasera ho vinto anch’io e Lassù qualcuno mi ama, Anima e corpo e Il colosso d’argilla, a capolavori come Toro scatenato di Martin Scorsese o Alì di Michael Mann, passando per i grandi successi della serie Rocky, senza trascurare gli esempi europei (italiani, francesi) o giapponesi (sul versante più decisamente splatter): genere affascinante, con una sua storia, una sua retorica e suoi procedimenti tipici.
Il quotidiano, la disparità, la stasi
Fernanda Moneta
in: Martin Scorsese
Edoardo Bruno (a cura di), Gremese Editore, 1992.